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Quando hai un lavoro che dipende completamente da te che è anche una delle tue più grandi passioni, non è possibile metterlo da parte per mesi.

Come ho cercato di conciliare il lavoro di illustratrice freelance e la maternità.

 
 

La situazione che forse racconta meglio di tutto come ero prima di diventare mamma è la mia newsletter che arriva mentre sono in sala parto. Non l'ho scritta né inviata in quel momento, ovviamente, ma l'avevo programmata qualche giorno prima al culmine di una riorganizzazione lavorativa che doveva preparare il terreno ai miei primi mesi di maternità.

Era esattamente un anno fa. Nel mezzo sono successe tante cose. E poiché in questi 12 mesi ho ricevuto molte domande su come va il mio lavoro adesso che c'è un bambino, ho pensato di dedicare un paio di puntate di Diario creativo a questo tema, ossia alla gestione del lavoro di illustratrice freelance con un figlio piccolo.

Questa è la prima puntata dove ti racconto come ho fatto spazio nel mio lavoro per avere tempo da dedicare al mio bambino e per farlo con meno frustrazioni possibili.

Se te lo stessi ancora chiedendo, quando nasce un bambino il tempo per fare tutto ciò che facevi prima, incluso il lavoro, diminuisce. È normale, è giusto e il modo in cui personalmente ho cercato di prepararmi a questo cambiamento è stato giocando d'anticipo.

Forse non l'avevo ammesso nemmeno a me stessa, ma se ci penso bene sono anni che mi preparo alla possibilità di diventare mamma. Quando nel 2020 il mio lavoro ha finalmente preso una forma matura credo di aver iniziato a guardarlo anche con l'ottica di poter mantenere qualcun altro oltre a me. Analizzavo le entrate e il tempo impiegato per lavorare. Le commissioni e il tipo di scadenze. Era sostenibile dal punto di vista economico? E dal punto di vista del tempo? C'era la possibilità di fare spazio per qualcun altro oltre a me?

Per i primi 3 anni la risposta a queste domande è stata categoricamente “no”. Non c'era una solida base in termini di contatti, di collaborazioni, di vendite sullo shop online. E non c'era una solida base nel mio metodo di lavoro: ero ancora in piena sperimentazione, con tutte le incertezze che questo comportava. La mia identità artistica era in fase di definizione e aveva bisogno di tutto lo spazio e il tempo per farlo.

Quando ho iniziato a sentirmi più sicura e più serena in tutti questi aspetti l'idea di diventare mamma ha cominciato a farsi strada – avevo 34 anni. Può sembrare eccessivamente pragmatico collegare in maniera diretta il lavoro e la maternità, ma quando il tuo lavoro sei tu, perché la tua è una libera professione in ambito creativo, è impossibile ignorare che il tempo e le energie che dedicherai al tuo piccolo sono tempo e energie tolte a un lavoro che dipende completamente da te.

Per fare un esempio: è estremamente difficile farsi venire una buona idea per un'illustrazione quando ti sei svegliata ogni due ore di notte per allattare. O quando sei travolta dalla marea di sentimenti bellissimi e complicati che si presentano quando diventi mamma. Dall'altra parte, se il tuo lavoro è anche una delle tue più grandi passioni e il bisogno che hai di dipingere e disegnare è forte, non è pensabile – almeno per me non lo era - metterlo da parte per mesi. Quindi le due cose – lavoro e maternità – andavano conciliate.

È per questo che, quando mi sono ritrovata tra le mani un test di gravidanza positivo, è iniziata una seconda fase. Le solide basi c'erano ed era arrivato il momento di adattarle per fare spazio. Fare spazio innanzitutto al bambino che sarebbe arrivato. Le ore di lavoro entro 9 mesi sarebbero state di meno. A cosa dare quindi la priorità? Cosa aveva bisogno della mia presenza diretta e cosa no? Cosa si sarebbe potuto fare in un ritaglio di tempo e cosa avrebbe avuto sempre bisogno di ore di concentrazione?

Ho cercato di prevedere come potevo, anche con l'aiuto di una coach che con sensibilità mi ha aiutata a guardare il mio lavoro con occhi nuovi. E, con l'occasione, ho preso coraggio per mettere a punto una serie di cambiamenti che erano nell'aria da tempo.

I corsi online di disegno e ricamo in presenza, per esempio, che facevo da anni e che andavano molto bene – erano forse l'entrata più corposa che avevo, per parlare in termini concreti – si sono dovuti trasformare in altro. Sono diventati video corsi in cui ho messo tutta la mia esperienza e il mio amore, anche se non ci vediamo più in diretta. Era necessario, perché pensare di tenere lezioni la sera con un bambino di cui ancora non conoscevo i ritmi non era possibile. Ho mantenuto qualche lezione singola dal vivo – il club del disegno – e chi l'ha frequentato sa che una sera, dopo qualche minuto di pianti disperati, abbiamo terminato di dipingere con i versetti del mio bimbo di sottofondo mentre io lo allattavo. Essere un'illustratrice freelance mamma è anche questo.

Un altro cambiamento che ho colto l'occasione per compiere è stata la riorganizzazione dello shop online dove avrai notato che non ci sono più le stampe con cornice, nonostante siano molto richieste. Anche questa è stata una scelta necessaria perché imballare le stampe con cornice richiede troppo tempo e il tempo che ora ho a disposizione per lavorare quando il bimbo è all'asilo nido deve essere dedicato il più possibile alla mia ricerca e creazione artistica. Apro una parentesi, se cerchi una mia stampa con cornice inclusa però puoi andare su illustation.it e da Spazio Mari a Monza. Chiudo la parentesi.

E infine, ho iniziato a selezionare con più attenzione le collaborazioni e gli eventi a cui accetto di partecipare. Anche questa è una riorganizzazione importante perché il momento di dire di sì a tutto per me è decisamente finito. Forse doveva terminare anche prima e la maternità è stata solo una buona scusa per selezionare con più cura le persone e le aziende con cui lavoro. E che qui ringrazio per la pazienza che hanno avuto in questo anno. Dopo tentativi, entusiasmo a volte anche incondizionato a tutte le proposte che arrivavano da fuori, ho capito che il mio tempo è molto prezioso e prima di dire di sì devo valutare bene se quello che è arrivato è davvero in linea con ciò che faccio e se è una vera collaborazione e non qualcosa dove la maggior parte delle energie spese è la mia.


A questo punto forse penserai che la mia maternità è andata alla perfezione perché avevo organizzato e previsto tutto. La realtà è stata un po' diversa da quello che pensavo e forse speravo. Ma ti racconto il resto nella prossima puntata.