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“Ho cercato di aiutare gli altri a non avere paura di creare e alla fine l'ho fatta passare anche a me”.

 
 

La frase che leggi qui a fianco viene da una pagina di appunti dove la settimana scorsa ho cercato di cogliere i cambiamenti che vedo negli ultimi mesi nel mio modo di lavorare e creare. Sto disegnando molto e sto anche dipingendo molto. Ed entrambe le cose, per me, sono una novità.

Il processo creativo a volte può essere spaventoso. E la paura, congela, blocca. Oggi, perciò, provo a mettere il fermo immagine su questo attimo di creatività spensierata e coraggiosa che sto vivendo e ti racconto come è arrivata.

Tutto parte dai miei corsi online. Quando dico che anch'io partecipo ai corsi insieme alle persone iscritte dico una cosa vera. Ho rifatto il corso di disegno una decina di volte e il corso di ricamo almeno quindici. E da ognuna di queste edizioni ho portato con me qualcosa di nuovo.

La sensazione è simile a quello che succede quando si prepara una coreografia di danza. I passi si conoscono già, ma solo dopo aver provato e riprovato decine di volte cominciano a diventare un movimento naturale. È una piccola magia: ad un certo punto il movimento arriva prima del pensiero. E prima della paura di sbagliare che il pensiero porta con sé.

Con i corsi, edizione dopo edizione si è compiuta una magia simile. Ho riportato il disegno e la creatività a un mio movimento naturale. La paura è rimasta, a poco a poco, nel fondo. E in superficie sono emersi solo l'entusiasmo, la gioia di fare.

Questo è successo perché l'ambiente dei corsi per me e per chi li frequenta è un luogo sicuro. È sicuro per me perché posso spiegare e trasmettere ciò che amo di più - il disegno e la creatività a tutto tondo – nel modo che amo di più – sperimentando e giocando. È un luogo sicuro per tutti perché è il posto dove ci mettiamo in gioco e accettiamo qualcosa che potrebbe farci sentire parecchio a disagio: la possibilità di non essere bravi. O almeno di non esserlo in un modo convenzionale.

Spesso ci aspettiamo di affrontare un corso creativo come se fosse una lezione a scuola. Si eseguono gli esercizi, si studia, si ottengono risultati, si prendono buoni voti. Ma questo non è il modo in cui si partecipa ad un corso creativo. La creatività segue altre regole e essere bravi come si è bravi a scuola semplicemente non funziona. La creatività ha bisogno di sperimentazione, di lentezza, di ascolto di sé. Di un atteggiamento aperto all'inaspettato. Tutti aspetti che nella maniera standard in cui siamo abituati ad apprendere le cose non vengono quasi mai presi in considerazione.

Lo so perché io, da persona che è sempre stata brava a scuola, sono uscita dalla maggior parte dei corsi creativi che ho frequentato piangendo, sì, piangendo. Perché li affrontavo, e di conseguenza affrontavo anche il processo creativo, come se fosse un compito in classe. Studio, risultati immediati, buoni voti.

Purtroppo - e per fortuna in realtà - non funziona così. In un corso creativo tutti – anch'io – dobbiamo mettere in conto che faremo probabilmente delle cose brutte. E a quelle cose brutte però dobbiamo essere grati. Perché vuol dire che stiamo provando qualcosa di nuovo e che siamo usciti dalla comfort zone. Ma soprattutto, perché tra quelle cose brutte si nasconde la scintilla del nuovo.

Questo è il processo che ho imparato a conoscere in queste stagioni di corsi – e ci è voluto un po' di tempo. E che ho imparato a non temere, anche quando non ho idea di dove mi porterà. Lo condivido ancora una volta con chi comincerà i corsi di disegno e di ricamo con me e con chi avrà voglia di proseguire il percorso che abbiamo già iniziato in questi due anni.

So che all'inizio questo è un viaggio che può fare paura, lo faceva anche a me, ma so che a poco a poco diventerà una scoperta bellissima, la chiave per guardare e riprodurre la realtà con occhi diversi. I tuoi.