Torna a Diario creativo

 

Se hai deciso di diventare illustratore o illustratrice ecco quello dovresti sapere prima di cominciare.

 
 

Tra i motivi per cui ho iniziato Diario creativo c'era la voglia di creare una serie di materiali utili per chi muove i primi passi nel mondo dell'illustrazione e sogna di lavorarci. Semplici punti di riferimento per raccontare in maniera sincera cosa ci si può aspettare da questo lavoro. E risposte alle domande che io stessa mi ponevo all'inizio e per cui 10 anni fa non avevo trovato risposte dirette.

Ho già scritto un post che può esserti utile per capire se l'illustrazione è la tua strada (lo trovi come podcast qui). Oggi vorrei provare, invece, a raccogliere tutto quello che bisogna sapere, almeno secondo me, prima di iniziare a pensare un lavoro vero nel mondo dell'illustrazione.

Vado in ordine di ciò che ti direi se fossimo uno di fronte all'altra per un caffè. E la prima cosa che ti direi è che se vuoi lavorare con l'illustrazione deve sapere che è difficile. Perché?

È difficile perché si tratta di un mercato con tanta offerta e poca domanda. Non è, per capirci, come scegliere di lavorare nel marketing o avere una laurea in ingegneria. La richiesta per i lavori che hanno a che fare con l'illustrazione c'è, ma si tratta sempre di un servizio “accessorio”, che può essere rimpiazzato in tanti modi – ora anche con l'intelligenza artificiale. Inoltre è un mercato dove la selezione all'ingresso è severa: lavora davvero – e quindi si mantiene bene facendo questa professione – un numero molto ristretto di persone rispetto a tutti gli aspiranti illustratori e illustratrici.

Il secondo motivo per cui è difficile è che i budget per l'illustrazione sono spesso bassi e per raggiungere i clienti migliori bisogna essere davvero speciali. Partiamo dal budget. L'editoria, che è il settore a cui tantissimi puntano, almeno in Italia, offre compensi spesso insufficienti a pagare un affitto e le bollette. La mole di lavoro richiesta per un libro illustrato o una copertina è in tanti casi sproporzionata in confronto all'importo che si riceverà.

Qui però ci sono due buone notizie: la prima è che non esiste solo l'Italia. La seconda è che non esiste solo l'editoria. Una cosa che non avevo capito quando ho frequentato la scuola di illustrazione è che i brand richiedono il lavoro degli illustratori. Quindi aziende e non editori che hanno budget sicuramente un po' più alti. Questa non è una regola ovviamente, ma di sicuro con le aziende è possibile instaurare collaborazioni più interessanti dal punto di vista economico. Certo, i libri restano bellissimi. Ma ci si può divertire anche lavorando per altri settori.

Dicevo prima che per raggiungere i clienti migliori bisogna essere davvero speciali. Cosa intendo? Intendo che bisogna essere unici. Cioè offrire ai clienti uno stile e un'interpretazione davvero inimitabili. È quello che si intende quando si parla di lavoro autoriale. Ed è per questo che l'unicità è un grande valore aggiunto e lo devi sempre tenere a mente. Investire nella propria unicità purtroppo non è un'operazione rapida – e qui ti rimando alla puntata 22 in cui parlavo di come si cerca il proprio stile. Spesso implica molto lavoro su se stessi. Ma ne vale la pena.

Terzo e ultimo motivo per cui è difficile: sei da solo. Il che vuol dire che devi organizzarti il lavoro da solo. Che devi trovarlo da solo. E che nelle tue giornate di lavoro sarai per la maggior parte del tempo da solo. E qui ti consiglio un'altra risorsa, questa volta di Le Musae, l'altro podcast che curo, in cui con Rossella Frigerio parliamo proprio di questo tema. Quello che mi sembra giusto aggiungere ora è che serve essere intraprendenti e motivati. Senza queste due qualità da soli difficilmente si va avanti.

Oltre ai motivi per cui fare l'illustratore è difficile – ma bello, ovviamente è un bellissimo lavoro, altrimenti non sarei nemmeno qui a parlarne – penso che se desideri muovere i tuoi primi passi in questa professione sia importante sapere che esistono delle scuole. Io stessa ho frequentato una scuola di illustrazioni di due anni a Roma, Officina B5. Le scuole sono utili per imparare tecniche, tipologie di commissioni, per conoscere da vicino questo mondo. Dall'altra parte aver frequentato una scuola non vuol dire essere arrivati. Cioè, una scuola non vuol dire lavoro immediato. Serve tanto impegno in autonomia per crescere nella ricerca stilistica, per essere pronti. Le scuole sicuramente aprono qualche porta, ma ricordati che poi sarai tu a doverne aprire molte altre. E, lo ripeto, ci vorrà un po' di tempo.

L'ultima cosa che dovresti sapere se desideri fare l'illustratore o l'illustratrice è che ci sono tanti modi di fare questo lavoro. Le commissioni spaziano dall'editoria, alla moda, ai matrimoni, ai ritratti, ai tatuaggi e ai murales. Le strade sono infinite. E poi ci sono i corsi, i workshop dove puoi insegnare. Gli shop online dove puoi vendere i tuoi prodotti illustrati. E molte altre possibilità che magari ora non immagini nemmeno. È importante non precludere nessuna strada, non fissarsi con un settore in particolare e non affrontare questo lavoro in modo rigido cercando di differenziare il più possibile le entrate e non dimenticando mai cosa ci piace fare. Questo forse, tra tutti, è il consiglio che avrei voluto dessero a me quando ero all'inizio.

Qui chiudo. Ma, se stai muovendo i primi passi in questo lavoro e hai, ovviamente, molte altre domande su come iniziare ho creato per te un workbook che si chiama: Illustrazione, da dove partire. E se ancora rimane qualche dubbio scrivimi. Magari arriva l'idea per un nuovo Diario creativo.